Dopo aver attraversato Francia e Spagna ci imbarcheremo ad Algeciras per raggiungere Tangeri e da qui punteremo verso Sud , Essaouira , Sidi Ifni , Tan Tan , Dakhla ,l'immensa hammada , il Tropico del Cancro.. Poi la risalita attaverso le montagne dell'Atlante , le dune di Merzouga , le meraviglie del Marocco.. E la protagonista assoluta sarà di nuovo Lei....

.

.

mercoledì 23 aprile 2014

Vivere


Essaouria - Mirleft - 360 km

Aprire le tende della finestra che danno verso l'oceano atlantico e vedere l'azzurro del cielo spaccato in due dalla palla di fuoco del sole e' stato il miglior buongiorno che mi potessi immaginare.
Dopo tre tappe maratonetiche, oggi inizia quello che per noi è' il viaggio, e con esso anche il cercare quel dettaglio nascosto che nel correre sempre sfugge mentre per noi è l'essenza primaria di questi luoghi.
Intanto concedo a Gisella la prima lauta colazione delle nostre vacanze.
Frittelle, miele, pane arabo, marmellate e l'immancabile te alla menta.
Io mi sparo il primo caffè della giornata, al quale poi ne seguiranno altri.
La visita di Essauria era da tempo in agenda.
Un posto che toglie il fiato per la sua semplicità ma anche per le tradizioni che da millenni, attraversando i domini di civiltà differenti, restano inalterate nel tempo.
Come la pesca, immagine che ci da il benvenuto al nostro arrivo.
I pescatori, di rientro dalla acque difficili dell'oceano, ci regalano scorci di vita d'altri tempi.
La Medina, che con gli occhi di un non turista, sa di antico.
Occorre però avere tanta immaginazione e filtrare con le cornee degli occhi quelle immagini ricostruite che invece sono lì in attesa dell'incauto turista a caccia del gadget da portare a casa come trofeo di un viaggio avventuroso.
Li evitiamo, come sempre d'altronde.
Ci spingiamo dentro, sino al cuore delle tradizioni marocchine, cercando ciò che di più puro può esserci.
Ecco spuntare da un cespuglio posto vicino al porto, un gattino, un micetto poco più grande della mia mano.
Gisella lo raccoglie, lui, o forse lei, miagola, ha paura.
Si aggrappa con le unghie alla giacca da moto, sale sul collo, Gisella mi guarda ed esclama " posso ?"
Lei sa che io vorrei, ma sa anche che non possiamo prenderlo con noi.
E poi, fra l'aria satura di sali ionizzati dell'oceano Atlantico ed i profumi di pesce appena pescato, messi al confronto con la nebbia e la pioggia di Trana........ma se tu fossi un gatto, cosa desidereresti ?
Lo appoggiamo in terra, e guardandolo allontanarsi barcollando tant'è piccino, noi facciamo lo stesso.
Riprendiamo la moto e ci dirigiamo sulla strada costiera che scende verso sud fiancheggiando l'oceano.
Pochi giorni fa, in televisione, ho visto un film riguardante la bibbia.
Notavo uomini a dorso di asinelli, donne con il capo chino sotto il peso di otri di acqua, bambini che per chilometri a piedi percorrevano piste sterrate per rientrare nel proprio villaggio.
Oggi......e non in tv.......ho rivisto le stesse cose.
Mi sentivo immerso in una atmosfera da presepe.
Correvo con le mia moto fra le curve della strada atlantica leggendo ad ogni metro il trascorrere del tempo che, per volere di chi vi vive, pare non passare mai è restare sempre attuale.
Mi chiedo sempre se sia un male o un bene.
Mi chiedo spesso se il condividere il proprio tempo con un amico asinello non sia in qualche misura meglio che ritrovarsi con il il tempo scandito da una tecnologia che ti assale sino a divorarti il fiato.
Non so, vorrei dare una risposta ma credo che per farlo io dovrei provare a vivere come loro e loro come me.
Quello che so e' che ora sono seduto sulla sedia fuori da un bungalow in riva all'oceano.
Il frastuono delle onde non mi consente di ascoltare il tanto desiderato silenzio.
Ma sono onde.....e' mare.....e' natura !
Tutto ciò che da millenni esiste, senza mai che l'uomo sia stato in grado di fermarlo, frenarlo o renderlo lieve.
 La natura, quella incredibile esplosione di emozioni che ogni volta mi colpisce.
E per farlo vado lontano......la dove l'uomo ne ha rispetto, la dove l'uomo ci convive e grazie ad essa vive.
Per questo, oggi, mi sento un po' più vivo...come quando da piccino, o da adulto per le mie piccine, componevo il presepe.
Un modo per ricostruire in casa, su un mobile, su una mensola, ciò che altre persone vivono ogni giorno uscendo dalla porta della loro casa......

 Chi è il fortunato.......?
Forse il gatto che Gisella non si è portata via...!
Domani si scende a sud, il caldo inizia a farsi sentire, la sabbia del deserto inizia ad invadere i bordi delle strade, ed io sento che mi chiama, l'urlo e' sempre più forte.......e noi lo seguiamo, e' la che vogliamo andare, sarà la che andremo !

Ogni onda, ogni urto contro uno scoglio, ogni cosa sa di grande,
Le maree, i granchi, le razze e le stelle che ora, silenziosamente, mi tengono compagnia, sanno di grande.
Mi sento piccolo, immensamente piccolo di fronte a questa esplosione di forza.
Per questa ragione guardo con grande rispetto chi, come la gente di questi luoghi ha saputo, come ogni giorno da millenni, vivere........lasciando noi occidentali, poco alla volta.......soccombere.





1 commento:

  1. Bei pensieri. Condivido, condivido soprattutto il dubbio "ma chi ha davvero capito qual'e' il modo di vivere più adeguato all'uomo, chi vive come noi sopraffatto dagli artifici degli umani o chi, umilmente e senza pretese di superiorità, continua a lasciare alla natura tutti i suoi spazi, intatta nei suoi colori e nelle sue forme, nei suoi suoni e nei suoi silenzi, nella sua ineguagliabile maestosità?". Io ho la mia risposta, credo di averla. Voi che avete la fortuna ora di sentirvi come i Re Magi nel Presepe, richiamati ad un lungo viaggio dalle stelle, ben visibili, nel cielo terso sopra le vostre teste, continuate a raccontarcelo. Buon nulla, buon deserto, buon tutto, in realta'.

    RispondiElimina