Dopo aver attraversato Francia e Spagna ci imbarcheremo ad Algeciras per raggiungere Tangeri e da qui punteremo verso Sud , Essaouira , Sidi Ifni , Tan Tan , Dakhla ,l'immensa hammada , il Tropico del Cancro.. Poi la risalita attaverso le montagne dell'Atlante , le dune di Merzouga , le meraviglie del Marocco.. E la protagonista assoluta sarà di nuovo Lei....

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domenica 27 aprile 2014

Nein Nein....

Tafroute - gole di Dades 483 km


Scegliamo la via meno turistica e meno breve per risalire verso nord spostandoci nel contempo verso est.

Durante la consueta consultazione delle carte geografiche, ieri sera, scorgiamo una strada, in parte sterrata, che attraversa le montagne del medio Atlante ed in particolare luoghi sani, puri, ancora fortemente legati alle tradizioni.

Il consueto caffè della mattina lo dividiamo insieme ad alcuni uccellini che,affamati, ci guardano mentre Gisella mangia pane e olio di Argan.

Noi lo conosciamo in quanto molto utilizzato per cure di bellezza, qui in Marocco te lo servono in una ciotola come fosse miele.

Carico la moto, partiamo.

La situazione gomme, ormai mi costringe ad una guida inusuale per chi ama cavalcare una moto.

Accelerò in curva e parzializzo l'acceleratore in rettilineo in modo da risparmiare la parte centrale delle gomme stesse.

In altre parole adotto un andatura medio lenta, quella tanto amata da Gisella che per farmela digerire la definisce da " moto turista".

Non importa, cerco di godermi il meglio di tutto anche in questa situazione menomata dal punto di vista dei pneumatici.

Saliamo a oltre 1700 metri sul livello del mare, l'aria è calda ed il sole cuoce gli occhi.

Viaggiamo per ore, attraversando villaggi intonsi dal punto di vista turistico.

Le donne, piegate su se stesse, lavorano i campi, raccolgono erbe, fiori e spezie.

Un basto sovrasta le loro schiene cariche mentre, a fatica, scendono verso i villaggi.

I somarelli brucano l'erba verdissima grazie alla stagione estiva ancora acerba.

Gli uomini, oziano seduti all'ombra di ogni cosa possa fare loro riparo.

In altre parole, le donne lavorano per procurare cibo ai somarelli i quali, a loro volta, dovranno avere la forza di trasportare il peso del nullafacente uomo....

Discutibile sin quanto si vuole, ma da millenni questa e' la storia di questi luoghi dove la donna, purtroppo, riveste un ruolo di bassissimo livello nello strato sociale.

Risaliamo poco alla volta verso quel centro nord del Marocco che già conosciamo e che sappiamo essere ricettacolo di frotte di turisti.

Vorremmo essere invisibili, vorremmo che nessuno si accorgesse del nostro transitare ma anche noi siamo turisti, forse con un occhio differente da molti altri ma il colore della pelle, il biondo dei capelli, per me ormai pochi, e gli occhi di colore chiaro, nascondono una chiara appartenenza alla razza di chi salpa alla conquista del mondo chiudendo gli occhi e dormendo sino a quando lo sportello dell'aereo si aprirà lasciando scendere i nuovi conquistadores ....

Fra questi, da sempre, i più feroci siamo proprio noi, gli Italiani.

Io non so se Cristoforo Colombo, scendendo dalle sue navi, la Nina la Pinta e la Santa Maria, si mise ad urlare sulle spiaggia del nuovo mondo in questo modo " belin Alberto, guarda che bella collana di perle ......."

Sta di fatto che se sei in giro per il mondo e senti qualcuno che fa casino, di norma, e' un Italiano e di sicuro turista, e di certo.......sino a li ci è arrivato comodamente trasportato .....

Per questa ragione che, spesso, in questi luoghi dove per necessità la gente del luogo vive grazie alla sicura fonte di reddito data dal turista targato American Express, Gisella ed io vorremmo poterci coprire con un velo azzurro stile tuareg e nascondere l'inequivocabile viso europeo.

Peccato che tolto il casco, a meno delle rughe, di marocchino non vi sia nulla.

Ed allora scatta la tecnica teutonica......

Alla domanda "Italiani ?" Ecco che all'unisono arriva la risposta " Nein Nein....."

Peccato che questi "poveretti" che definiamo appartenenti al terzo mondo, oltre l'arabo ed il Francese, conoscano a menadito anche l'italiano l'inglese lo Spagnolo ed il tedesco.....

Resta il sorriso, l'unica cosa che universalmente ha lo stesso significato.....

Mi sfilo il casco, sorrido e con quell'aria che neppure il mozzo di Cristoforo Colombo avrebbe avuto dico........sono Italiano, ma è un caso.....in realtà sono Gianni, il resto non conta.








1 commento:

  1. Ciao ragazzi!
    E'un piacere leggerti Gianni,come sempre,ed altrettanto un piacere percepire che
    tutto procede come dovrebbe.
    Meno male che la fortuna aiuta gli audaci(vedi benzina..)e voi lo siete veramente.
    Non posso che farvi un in bocca al lupo per il tratto che vi resta da fare..
    Grandissimi...
    Daniele & Sandrine

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