Dopo aver attraversato Francia e Spagna ci imbarcheremo ad Algeciras per raggiungere Tangeri e da qui punteremo verso Sud , Essaouira , Sidi Ifni , Tan Tan , Dakhla ,l'immensa hammada , il Tropico del Cancro.. Poi la risalita attaverso le montagne dell'Atlante , le dune di Merzouga , le meraviglie del Marocco.. E la protagonista assoluta sarà di nuovo Lei....

.

.

venerdì 2 maggio 2014

.....e alla fine....cosa rimane ?

Dall'ultima volta che ho lasciato le mie impronte su questa tastiera per scrivere, a chi non so, un pensiero, una emozione o anche solo un aneddoto, sono passati due giorni.
Eravamo ormai a 350 km da Tangeri, ci rimanevano quei pochi scampoli di Marocco e poi un traghetto, ricolmo di avventurieri reduci da mille fantasiose peripezie a bordo delle loro moto e dei loro fuoristrada, ci avrebbe accompagnato sino a Barcellona da dove, stamane, fuggendo come solo noi sappiamo fare, siamo volati via, a casa.
La nostra piccola tradizione vuole che al ritorno di ogni viaggio, si arrivi di fronte alla pizzeria posta sulla curva della strada che in poco meno di un km muore sotto casa nostra.
Il titolare, un tipo piccolino e tarchiatello, ogni volta smania dalla voglia di sapere da dove arriviamo.
Sarà per come ci vede divorare la sua pizza, sarà perché mentre tutti gli altri avventori sono elegantemente vestiti, debitamente profumati e accuratamente pettinati mentre noi, generalmente portiamo dentro il suo locale un po' di sabbia di qualche deserto rimasta intrappolata nelle giacche da moto, un po' di sudore conquistato grazie alla forza del vento dell'oceano Atlantico e magari qualche pulce, o pidocchio, importato clandestinamente raccogliendolo su qualche lercio cuscino.
Sui pidocchi io mi sento esentato.......in quanto mancante della materia prima alla quale aggrapparsi, ai capelli.
Gisella invece si arrabbierà leggendo il post......ma io scherzo......tranquilli.......è pulita.
Dicevo del traghetto.
L'attesa al porto di Tangeri è stata come di consueto lunga, diciamo che se il detto cita " preciso come un tedesco " e non " preciso come un Marocchino " un motivo c'è ....
All'arrivo del traghetto, e alla successiva apertura delle rampe di discesa, abbiamo assistito alla scena più incredibile che potessimo immaginare. 
Sono famosi i furgoni dei marocchini diretti al porto di imbarco con carichi incredibile che spesso rendono il furgone stesso alto il doppio della realtà.
Sino a mercoledì, questa prassi, era consentita dal governo Marocchino in quanto bastava dichiarare alla dogana che quanto posto sulla bagagliera del mezzo erano effetti personali.
Peccato che dichiarare effetti personali qualcosa come: 3 lavatrici ( che poi ci devono spiegare in un paese dove manca l'acqua cosa te ne fai....) 4 lavandini in acciaio, una ventina di biciclette, decine di materassi, ruote da camion, ecc...... pare proprio una presa per i fondelli.
Mercoledì corrispondeva quindi all'ultimo giorno per il quale il governo del Marocco era disposto a farsi prendere per i fondelli.
Per cui, i marocchini scaltri, hanno deciso di portare in Marocco, in un colpo solo, quello che forse avrebbero portato in decine di viaggi.
Cosa non sia sceso da quel traghetto, lo sa solo Dio, o forse Allah.....
Di certo, se in questi giorni vi dovesse servire una lavatrice........fareste meglio a recarvi ad Agadir o magari Dakhla.....qui da noi sono esaurite !
Saliti sul traghetto, ormai svuotato da ogni sorta di " effetti personali" ......prendiamo posto e ci prepariamo alle 32 ore di navigazione.
Non sono molti i marocchini presenti, qualche famiglia, qualche uomo solo, tutti con i loro pensieri di chi lascia qualcuno o di chi sta volando da qualcuno.
C'è chi non vede l'ora di salpare per arrivare prima possibile, c'è chi non vorrebbe mai lasciare l'attracco per poter dire ancora una volta ciao alla sua donna che saluta dalla banchina del porto.
E poi ci siamo noi, Gisella, io ed un gruppo di conquistadores ( ricordate il post di " Belin Alberto....." Ecco quelli )
Li osserviamo mentre arrivano. Un gruppo di ultras scatenati alla finale di coppa dei campioni fa meno casino.
Racconti, aneddoti, esperienze da Guinness dei primati.
Come quella di aver fatto rifornimento grazie a dei venditori ambulanti che vendevano benzina di contrabbando in bottiglie di platica dell'aranciata.
Certo, è vero !
Li abbiamo visti anche noi risalendo da West Sahara.
Peccato che quelle bancarelle siano poste li, in posizione strategica ed in accordo con alcuni tour operators che, facendo credere di essere arrivati alla fine del mondo ( magari per loro il mondo è ancora piatto a raggiunta l'estremità di un lato si casca di sotto come credevano gli antichi ) quella risulti essere l'unica possibilità di rifornire.
Gisella ed io ci guardiamo. Gisella osserva le donne dei conquistadores che, convinte di aver visto la fine del mondo si catapultano nel duty free a far scorta di profumi.
Evidentemente il loro pizzaiolo non è gentile come il nostro......
Non è quella la razza a cui apportiamo Gisella ed io.  
Siamo sicuramente troppo grezzi ma noi siamo noi, e sopratutto desideriamo rimanere noi.
Ci cerchiamo un posto sul ponte del traghetto che, essendo nato per chi di lettini da sole non se ne fa nulla come i Marocchini, non ha molti posti a sedere fuori.
Smontiamo la coperta pulciosa da uno dei nostri due letti e ci sistemiamo per terra, fuori, sotto il sole cocente che poi poco alla volta esplode in tanti piccoli frammenti diventando stelle.
E quello il momento in cui ci confrontiamo con noi stessi.
E quello il momento in cui ci analizziamo dentro.
Non devo guidare, non devo lottare con il vento. Gisella può rilassarsi e le menti possono scavare nelle immagini del film appena visto e sopratutto vissuto.
Sono quelli i momenti dove scopro di avere una compagna che sa lottare, soffrire, piangere, sorridere e vincere. Sono quelli i momenti in cui scopro che anche per Gisella vale più il significato di un sorriso ricevuto da una anziana a bordo di un somarello piuttosto che l'apparire una top model salendo sul traghetto e sapendo di essere scannerizzata ai raggi X dalle donne dei vari conquistadores.
Ripenso alla fatica che ho provato io e immagino la sua dieci volte più grande.
Ripenso ogni istante a quanto debba essere difficile per lei fidarsi, ogni istante, ogni metro, sapendo che ho io in mano la sua vita.
Eppure lo fa.
Senza mai esitare, anzi, spronandomi talvolta quando magari io, stanco, tentenno.
Nessuno mai saprà perché a volte io mi compiaccio di non essermi arreso un tempo, ma ogni giorno sono fiero di non averlo fatto.
Ogni viaggio è in qualche misura un piccolo esame, ci si prepara, a volte tanto a volte poco, ma poi arriva il momento che quell'esame lo devi affrontare.
Gran viaggio, grande esame Gisella. Sei stata unica come sempre, grazie !

E poi arriva l'ultimo metro.
Quel metro che fai spingendo la moto in garage come se stessi rientrando dal giretto della domenica.
Dopo quasi 9000 km in 13 giorni, di metri ne abbiamo fatti tanti insieme, ma quello ha sempre un significato particolare, è l'ultimo.
Metti la moto sul cavalletto centrale, sfili la chiave dal cruscotto, ti togli il casco, lo appoggi sul tavolo posto lì ad hoc per l'abbigliamento da moto, ti guardi e poi ? Cosa rimane ?
Forse a molti un gran senso di vuoto.
Il pensiero che immediatamente si sposta ai problemi del lavoro, alla routine quotidiana.
Certo, anche quella ha la sua importanza, d'altronde si lavora per vivere.
Ma la sensazione che ci resta dentro al rientro di un viaggio dove, se ricordate, prima ancora che il corpo partisse era già partita l'anima insieme al pensiero, è un altra.
Ti senti ricco. Ti senti un po' più marocchino, mongolo, cileno, guatemalteco, russo, siriano, turco, iraniano, ecc ecc ecc....
Ti senti di appartenere ad una unica, grande, immensa famiglia composta da 7 miliardi di amici, che vorresti conoscere uno ad uno, che vorresti incontrare uno ad uno e che sai bene, ognuno di loro, potrebbe lasciarti qualcosa di importante.
Ti senti parte di questo mondo, così tanto bistrattato, che se lo guardi attraverso l'immagine trasmessa da un televisore ti pare catastrofico. Se cerchi di capirlo leggendo le frasi impresse sui giornali ti sembra sia un concentrato di terroristi famelici.
Poi esci, provi ad andare la dove altri neppure sanno dove sia questo "la" e ti accorgi che sei arrivato a 47 anni senza mai aver conosciuto un amico.
Ti accorgi che puoi anche fermarti un giorno senza correre.
Ti rendi conto che quell'uomo che ci faceva paura visto in TV è un mite vecchietto che si sposta su un asinello e la sua donna, viaggia velata ma sotto il viso bruciato dal vento ha due occhi sinceri e due labbra che sanno sorridere ancora.
E quindi.......alla fine ........cosa mi rimane ?
Ve lo dirò il giorno che arriverà la fine.......
Questo era solo un piccolo, piccolissimo tassello del puzzle della mia vita.
Lo metto insieme agli altri e in attesa che altri ne nascano, 
Gisella ed io vi diciamo grazie.

Grazie per averci seguito.
Grazie per i commenti.
Grazie per i pensieri.
Grazie se in qualche istante, anche se piccolo, avete chiuso gli occhi ed avete pensato a quanto da noi scritto o fotografato, questa, e soltanto questa è la ragione per la quale scriviamo il blog.
Affinché tutti coloro lo desiderano possano guardare le stelle, sceglierne una e dire "quella è la mia"



Alcuni numeri come di consueto:

Km totali 9000
Media giornalieria: circa 700 km/ giorno
Te alla menta bevuti da Gisella: 39.......
Pneumatici: 1 set e mezzo ....( gomma posteriore sostituita con una usata a Meknes )
Temperatura massima 45 gradi C
Sigari fumati da Gianni ......pochi quest'anno........sono stato bravo ( ma mi rifarò il prossimo viaggio ahahahah )
Problemi alla moto: nessuno !!!! Grande grandissima Aprilia Capo Nord
Problemi di salute: nessuno !!!!!! 
Problemi di altro genere: .....mi hanno rubato gli occhiali.........poco male......almeno ho la scusa per prendermeli nuovi.

Saluti finali:
Alle mie piccole Elena e Giorgia, mai mollare, mai arrendersi ;) vi adoro.
Mimma, se in questi giorni hai guardato la luna, sappi che era la stessa che guardavo anche io.
A tutti quelli che ci voglio bene, anche noi ve ne vogliamo tanto.
A tutti coloro che non ce ne vogliono, anche noi non ve ne vogliamo proprio un cazzo ahahahah
Siete liberi di decidere da che parte stare........


Alla prossima gente, non mancate perché si andrà in...........( hops, a momenti vi svelo il segreto.....)

Ciao,
Gisella e Gianni

 
 









Nessun commento:

Posta un commento